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jueves, febrero 02, 2012
Cegua
Il folklore assume un ruolo fondamentale nella cultura nicaraguense. Molte
storie e canzoni conosciute da tutti i nicaraguensi narrano di personaggi
misteriosi e spesso spaventosi. Il personaggio più terrifficante è La Cegua, una
strega che vive nei boschi e vaga per i boshi nell'attesa dell su vittime. Si
narra che possa apparire in diverse sembianze: a volte in abito di foglia bianca
di granturco con un velo che le copre il viso; che abbia lunghi capelli corvini
o che indossi un abito di foglia di Guarumo e che la sua voce sia stridente a
causa delle foglie di Pantago ( pianta simile al banano) che le ricoprono i
denti. Alcuni dicono che il suo viso sia spettrale e che il suo sgurado si fissi
nelle anime delle vittime; altri, che abbia il viso di cavallo. La leggenda
vuole che disponga di poteri soprannaturali e che, l'unica maniera di non cadere
sua vittima, sia gettare semi di mostarda che lei si affretterà a raccogliere.
Come altri miti del folklore nicaraguense, la leggenda de La Cegua dovrebbe
assicurare che gli uomini facciano ritorno diretti a casa dopo il lavoro.
miércoles, febrero 01, 2012
Signore delle nuvole
Molti anni fa, così tanti che il ricordo esatto è confuso e
dimenticato nel tempo, esisteva nella regione di Jinotega, un giovane di
nome Mixtli . Il ragazzo non sembrava adeguato alle cose della sua età,
molto meno nelle attività del suo popolo. Si era appena seduto ha
guardare il Cerro Chirinagua giorno dopo giorno, ossessionato da un idea
pretenziosa di voler parlare con gli Dei e vedere come erano.
Ma agli Dei non piaceva l’idea che un comune mortale avrebbe potuto
parlare con loro e ha deciso di punirlo. La pelle del ragazzo si
arricciò improvvisamente, i suoi capelli prima erano neri,
successivamente grigi e alla fine della giornata, il ragazzo era
diventato un gigante di pietra. Da allora, Mixtli, il Signore delle
nuvole. È coperto da una fitta foresta, guardando per sempre il cielo. Sta sempre a guardia delle streghe Jonetega e la pioggia benedice e abbellisce questa regione.
In collaborazione con Siro Gagliardini.
jueves, enero 12, 2012
Il Carretanagua
Il Carretanagua passa nelle notti buie per le vie delle città del
Nicaragua, per seminare terrore tra le persone. I vicini non possono
vedere questo fantasma terribile, ma riescono ha sentire il suo
passaggio infernale per le vie antiche della città.
La gente dice che quando il carro raggiunge gli angoli svanisce, il
carro non attraversa gli angoli, ma riappare lentamente annunciando la
morte certa della gente nella strada sottostante. I coraggiosi che
hanno osato spiare nel suo cammino, dal buio delle ombre, raccontano
storie dell’orrore. Sopstengono che è guidato dalla Morte Quirina.
Altri dicono che è condotto da un paio di buoi magri e vecchi. Cercherà
tra le vittime eternamente perduta, anime di persone che godono facendo
del male ai loro vicini del quartiere con il suo intento di seminare
maledizioni e vendette. I cani e le persone che hanno il coraggio di
guardare quel carro dell’inferno, hanno tanta paura di ammalarsi e
contagiati e colpiti da febbre, altre persone perdono la parola per
diversi giorni, altri perdono i sensi e muoiono dalla paura. Dietro il
carro ci sono scheletri con ceri in mano. Se trova qualcuno sulla sua
strada, gli danno la candela e chiede a loro di pregare per la sua
anima. Il giorno dopo, quando la gente cerca la candela, trova soltanto
un osso.
Si crede che l’origine di questa leggenda si riferisca al tempo della
conquista da parte degli spagnoli, in quel periodo si diceva che gli
spagnoli usavano carri per portare via gli abitanti indiani per
lavorare nei campi e nelle miniere. Se gli indiani andavano sopra quel
carro, significava morte certa, non avrebbero più visto le loro
famiglie. Si sono svolte nelle notti tenebrose, gli indiani si
nascondevano per evitare di essere trovato. Da allora il Nicaragua è
legato alla figura del carro con i buoi, simbolo della morte durante la
notte, creando così uno dei fantasmi più temuti del paese.
In collaborazione con Siro Gagliardini.
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